Ora che lo sai? #5 - La speranza ha due bellissimi figli

Per avvicinare le persone al mondo e il mondo alle persone.
Glocalmente.

Lo scorso fine settimana si è tenuta la seconda edizione di Asculum Festival ad Ascoli Piceno, nelle Marche: una rassegna di tre giorni tra arte e scienze umane, dedicata alla cultura e alla crescita personale, che ha visto tra i suoi protagnosti volti noti come Umberto Galimberti e Paolo Crepet. Un’amica me l’ha segnalato sapendo della mia stima per Nicolò Govoni, tra i relatori del Festival.

Conosco bene la storia di Nicolò Govoni e da sempre credo che la sua organizzazione umanitaria, Still I Rise, rappresenti una bellissima finestra sul mondo per chiunque, soprattutto per i più disincantati e avviliti, che ormai nulla di buono si aspettano dall’umanità. Durante l’incontro ho realizzato che la sua testimonianza avrebbe potuto darti la prova di un cambiamento reale, quello che per forza di cose avviene a piccoli passi, e con esso il perché sia importante parlarne, sempre.

Perché parlare di violazioni nel mondo se nulla cambia, e soprattutto perché frustrarci se non c’è niente che possiamo fare per cambiare lo status quo?

Per storie come queste. 

Buona lettura!

Cambiamo il mondo un bambino alla volta

Nicolò Govoni è un giovane scrittore e un attivista per i diritti umani, originario di Cremona. All’età di vent’anni lascia l’Italia per una missione di volontariato in un orfanotrofio in un piccolo villaggio dell’India, dove resta per quattro anni, laureandosi anche in giornalismo. È da questi anni di lavoro, amore e crescita, che Nicolò capisce chi vuole diventare: il cambiamento. Una volta garantita la stabilità dell’orfanotrofio, nel 2017 si trasferisce in Grecia, per lavorare con i minori del campo profughi di Samos. Nel 2018, insieme ad altre due volontarie sul campo, Giulia Cicoli e Sarah Ruzek, e ad altri soci fondatori in Italia, fonda l’organizzazione umanitaria Still I Rise, di cui è presidente e direttore esecutivo, e apre Mazì, la prima Scuola di Emergenza e Riabilitazione per bambini e adolescenti profughi dell’isola.

Contenuto riservato agli iscritti alla newsletter

Per proseguire nell'articolo devi essere iscritto alla newsletter (se non lo sei, sappi che è gratuita!).

Se hai la password (è nella mail di benvenuto all'iscrizione) digitala qui, altrimenti puoi iscriverti alle nostre newsletter.

Le trovi tutte  QUI!